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Al Cinema! Consolato Generale Rosario – Bellas Artes – IIC Buenos Aires: “Sicilian Ghost Story”

Il Consolato Generale d’Italia a Rosario, in collaborazione con il Museo Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires e l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, presenta un ciclo di film italiani che rappresentano l’attualità di una delle cinematografie più importanti e tradizionali della storia. La selezione, a carico del Museo Nazionale di Belle Arti, ha due fulcri: il mondo dell’arte e il mondo della famiglia. Ovvero, la ricerca del trascendentale attraverso la forma e le sue variabili, e come queste forme riflettano il quotidiano, lo stilizzino estraendo da esso l’universale. In questa selezione abbondano i grandi nomi, davanti e dietro alla cinepresa, ed anche la presenza di racconti, di invenzioni che generano il nuovo. La domanda, chiave di tutta l’arte italiana, è: che aggiunge l’ingegno dell’uomo al mondo e perché.

Come vedere i film

Ogni film sarà disponibile per cinque giorni, a partire dai giovedì alle 18:00. Per accedere al link per la visione gratuita lo spettatore deve riempiere il formulario di iscrizione di Eventbrite disponibile per ognuno degli eventi.

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA FINO ALLE ORE 15.00 DEL 10/6. 

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Sicilian Ghost Story

Italia, 2017

Regia: Antonio Piazza, Fabio Grassadonia

Durata: 123’

Qui divampa come in pochi altri film la relazione tra la realtà e la fantasia. Da un lato la violenza della mafia, i suoi crimini, la presenza quotidiana che altera il quotidiano. Dall’altro, il primo amore infantile, la fantasia, l’invenzione non come maniera di occultare il reale ma di dargli una forma che permetta di raccontarlo. Questo film di enorme bellezza si costruisce tra entrambe le cose, dove una bambina vuole salvare il ragazzo del quale si è innamorata e trasforma ciò che è connesso con la miseria del crimine in una storia fantastica. È anche una storia su come nascono i racconti tradizionali che alla fine si trasformano nei miti fondanti di una cultura. L’uso del paesaggio, la genuinità della recitazione e il passaggio, a volte senza soluzione di continuità, tra la violenza più dura all’aspetto vicino al racconto fatato, trasformano questo film in una riflessione assolutamente originale sul terreno e il trascendentale.