1) Cittadinanza
2) I “turni”
3) Pratiche in corso
4) Scadenze
5) Documentazione
1) Cittadinanza
a. Come devo fare per essere riconosciuto cittadino italiano?
In primo luogo occorre avere un antenato italiano: per linea paterna (ossia di padre in figlio o figlia) non c’è limite di generazioni; per linea materna, invece (ossia di madre in figlio o figlia), la cittadinanza si trasmette solamente ai figli nati dal 1º gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione italiana, che stabilisce la parità di diritti tra uomo e donna.
La donna che ha sposato un cittadino italiano prima del 27 aprile 1983 acquisisce la cittadinanza italiana in forma automatica.
Esistono poi casi in cui è possibile acquisire la cittadinanza italiana su richiesta (il principale esempio è dato dal matrimonio con un cittadino o una cittadina italiani).
b. Uno dei miei genitori era italiano, posso essere riconosciuto cittadino anch’io?
Se il genitore italiano è il padre, sì. Se è la madre, sono riconosciuti solo i figli nati dopo il 1º gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione italiana, che stabilisce la parità di diritti tra uomo e donna. Se il genitore è iscritto nell’anagrafe di questo Consolato Generale, non è necessario chiedere un turno presso l’ufficio cittadinanza. Per figli minorenni cliccare qui, per figli maggiorenni cliccare qui.
c. Il mio ascendente italiano si era naturalizzato argentino, posso essere riconosciuto italiano?
La naturalizzazione, se avvenuta prima del 5 febbraio 1992, impedisce la trasmissione della cittadinanza ai figli minorenni conviventi.
Ad esempio: se un nonno di origine italiana si naturalizza argentino quando suo figlio è ancora minorenne, quest’ultimo perde la cittadinanza e il diritto alla trasmissione viene interrotto.
Al contrario, se il nonno si naturalizza quando il figlio è già maggiorenne, quest’ultimo conserva la cittadinanza italiana e il diritto alla trasmissione.
d. Sono discendente di una persona nata e/o residente negli ex territori dell’Impero Austroungarico, posso chiedere il riconoscimento della mia cittadinanza italiana?
No, il 19 dicembre 2010 è scaduto il termine per avvalersi della Legge 379/2000 che riconosceva la possibilità della cittadinanza italiana ai discendenti dei nati e/o residenti negli ex territori dell’Impero Austroungarico. Consulta le domande più frequenti relative alla legge 379/2000 cliccando qui.
e. Sono un/a cittadino/a italiana, posso “trasmettere” la cittadinanza italiana a mio/a marito/moglie straniero/a?
Vedasi Cittadinanza al coniuge (“iure matrimonii”)
f. Quanto costa essere riconosciuti cittadini italiani?
Vedasi Costo servizi consolari
2) L’appuntamento (“turno”)
a. Ho già letto il modulo informativo i requisiti e la documentazione da presentare, come ottengo il turno?
Le richieste di appuntamento devono essere veicolate tramite il sistema Prenot@Mi (cliccare qui)
b. Mio padre (o madre, come indicato nel punto 1b) è già stato riconosciuto cittadino. Devo chiedere un turno?
Per figli minorenni cliccare qui, per figli maggiorenni cliccare qui.
c. Nessuno dei miei genitori è stato riconosciuto cittadino italiano, ma dei parenti hanno ottenuto il riconoscimento. Devo chiedere un turno?
Sì, sempre tramite il sistema Prenot@Mi.
Per quanto riguarda la documentazione da presentare, la documentazione presentata in precedenza in questo Consolato Generale non dovrà essere prodotta nuovamente, l’interessato dovrà solo procurarsi la documentazione non condivisa con i familiari che hanno già fatto il riconoscimento. L’INTERESSATO DOVRA FORNIRE I DATI (NOME, LUOGO E DATA DI NASCITA) DELL’AVO E/O DEGLI ASCENDENTI LA CUI DOCUMENTAZIONE È GIÀ AGLI ATTI DI QUESTO CONSOLATO GENERALE, non è possibile chiedere all’ufficio informazioni sull’esistenza di precedenti relativi al proprio avo.
Se il parente è stato riconosciuto cittadino italiano in un altro ufficio consolare ovvero in Italia, tale azione non agevolerà la pratica che si svolgerà in questo Consolato Generale. Gli interessati dovranno seguire le procedure di cui al punto 2a e procurarsi nuovamente tutta la documentazione.
d. Mi è già stato assegnato un turno con il sistema precedente, ora cosa faccio?
Devi aspettare che il numero di turno sia incluso nella fascia numerica abilitata alla consegna della documentazione. La fascia numerica è pubblicata e aggiornata periodicamente nel sito web https://consrosario.esteri.it, sezione “Servizi consolari => Cittadinanza” e nella nostra newsletter gratuita Italia@Rosario.
e. Il mio turno rientra nella fascia numerica pubblicata sul sito web e sulla newsletter, ora cosa faccio?
Occorre seguire le istruzioni pubblicate qui.
f. Ho già consegnato la documentazione secondo le modalità indicate, sono già cittadino italiano?
Non ancora. Il personale dell’Ufficio Cittadinanza deve ancora analizzare la documentazione consegnata. Dopo l’analisi gli interessati saranno convocati via e-mail per presentarsi in consolato e concludere la pratica. Il giorno dell’appuntamento sarà richiesta, se del caso, ulteriore documentazione.
g. Avevo un numero di turno con il sistema precedente, ma è non sono riuscito a presentare la documentazione entro la scadenza. Cosa devo fare?
Devi chiedere un nuovo turno tramite il sistema Prenot@Mi.
h. Posso cedere il mio turno ad un’altra famiglia?
No.
i. Avere una proposta di lavoro in Italia accorcia i tempi per il riconoscimento della cittadinanza?
La procedura può risultare molto più rapida, in quanto in caso di lavoro e residenza in Italia, ci si può rivolgere, per la ricostruzione della cittadinanza, direttamente al Comune in cui si assume la residenza.
j. Si può presentare la documentazione direttamente in Italia? Come si fa?
Per chi decide di prendere la residenza in Italia, è possibile svolgere la pratica di riconoscimento della cittadinanza italiana direttamente presso il Comune in cui si risiederà. Prima di viaggiare occorre contattare l’ufficio competente del Comune per informarsi della documentazione da procurarsi e delle procedure da eseguire. All’arrivo in Italia dovrà dichiararsi alle autorità di Polizia competenti, specificando i motivi della presenza in Italia (ricostruzione di cittadinanza).
3) Pratiche in corso
a. Il giorno dell’appuntamento mi è stata chiesta ulteriore documentazione, devo chiedere un nuovo turno?
No, devi leggere le istruzioni scritte che ti hanno dato il giorno dell’appuntamento.
b. Mi è arrivata l’e-mail con cui mi comunicano che sono stato riconosciuto cittadino italiano; cosa devo fare?
Assolutamente nulla, oltre a quello che c’è scritto sulla comunicazione (informare il Consolato Generale di ogni cambiamento intervenuto nella situazione della famiglia, come nascite, decessi, matrimoni, divorzi, cambi di domicilio, ecc.). Soprattutto non si deve chiedere il passaporto italiano, se non si ha bisogno di viaggiare.
c. Non ho ricevuto l’e-mail che comunica il riconoscimento di cittadinanza italiana; perché?
Se si ritiene che la pratica dovrebbe essere già conclusa, si può mandare una mail a cittadinanza.rosario@esteri.it, per sapere se vi siano particolari problemi. Si tenga però presente che l’e-mail viene recapitata solo al primo richiedente, che deve comunicare il riconoscimento a tutte le persone ivi indicate.
d. Sono stato riconosciuto cittadino italiano: mi danno un documento d’identità?
No, non ce n’è bisogno.
e. Come posso dimostrare la mia cittadinanza italiana?
Nel caso in cui sia necessario un documento ufficiale, si può chiedere all’ufficio consolare un certificato di cittadinanza.
4) Scadenze
a. Avevo un numero di turno, ma è non sono riuscito a presentare entro la scadenza la documentazione, cosa devo fare?
Devi chiedere un nuovo turno tramite il sistema Prenot@Mi.
b. Il giorno dell’appuntamento mi hanno indicato che avevo 90 giorni per presentare la documentazione richiesta, ma il tempo non è sufficiente. Cosa faccio?
Devi chiedere una proroga all’ufficio, altrimenti la pratica verrà chiusa e dovrai chiedere un nuovo turno.
5) Documentazione
a. Come si ottiene l’atto di nascita dell’avo italiano?
Vedasi Richiesta dell’atto di nascita dell’avo italiano
b. Come faccio a scoprire il comune in cui era nato il mio avo italiano?
Occorre analizzare ricordi e documenti familiari: per esempio attraverso documenti dell’avo, iscrizioni sulle lapidi, documenti notarili, fotografie, archivi delle chiese o militari, ecc.
Le autorità diplomatico-consolari non possiedono alcuna lista degli Italiani emigrati in Argentina e che l’eventuale ricerca degli ascendenti è a totale carico e responsabilità delle persone interessate.
c. Come si ottiene il certificato di non naturalizzazione argentina relativo all’avo italiano?
Vedasi Certificato di mancata naturalizzazione (Camara Nacional Electoral).
d. La Cámara Nacional Electoral non mi rilascia il certificato di non naturalizzazione argentina del mio avo italiano perché mi manca documentazione, può il Consolato Generale chiederlo per me?
No, il Consolato Generale non offre tale servizio.
e. Bisogna presentare un set di documenti originali per ogni interessato?
Tutta la documentazione dev’essere in originale e, nel caso in cui non sia in italiano, dev’essere tradotta e autenticata dall’ufficio consolare competente. La documentazione già consegnata al Consolato Generale da un discendente per la ricostruzione della sua cittadinanza non dev’essere riconsegnata per la cittadinanza di un altro discendente.
Nel caso che la documentazione sia stata presnetata in un’altro ufficio consolare, leggere con attenzione il punto 2.c.
f. Tra la documentazione raccolta ci sono atti che presentano errori e/o contraddizioni. Devo provvedere a rettificarli?
NO. TUTTE LE RETTIFICHE, SE EFFETTIVAMENTE NECESSARIE, SARANNO OPPORTUNAMENTE INDICATE DAL PERSONALE DELL’UFFICIO CITTADINANZA. Dovete tener presente che rettificare erroneamente un atto di stato civile potrebbe provocare gravi disagi nella vita civile argentina e, nel peggiore dei casi, potrebbe impedire il riconoscimento della cittadinanza italiana.
Il Consolato Generale non sarà, IN NESSUN CASO, responsabile per indicazioni di rettifica di atti impartite da soggetti terzi (i cosiddetti “gestores”).
g. Ma l’errore è palese, posso rettificare l’atto?
Idem precedente.
h. Devo presentare fotocopie di tutta la documentazione?
No.